di Nico Pelosini (Rosignano Solvay – LI)
Finalista concorso "Scritti da ridere"

Io sono molto attaccato alle mie vecchie cose ma a volte per il quieto vivere familiare, alla fine devo cedere. Come quando, anni fa, ho comprato il televisore nuovo. Dice ma era rotto? No m'ero rotto io, erano mesi che mia moglie insisteva per cambiarlo β€œE' vecchio e funziona male! È talmente vecchio che il telegiornale lo manda sempre l’Istituto Luce! E poi quando viene gente a casa e lo vede penserΓ  che siamo dei pezzenti! L'altro giorno Γ¨ passato il prete a benedire e l'ho sentito mentre diceva al chierichetto lascia perdere, non gliela chiedere l'offerta a questi, lo vedi che televisore hanno?!” 

In effetti non aveva tutti i torti. Il vecchio televisore era un Saba del 1992, modello β€œGiulio Cesare” 36 pollici tutti in giΓΉ. Disponeva di un mega pixel, uno solo, che era in grado sΓ¬, di fare alcuni colori ma ormai per noia e stanchezza li usava uno alla volta. Quando lo accendevi sentivi β€œStrega comanda color... giallo!" E vedevi Don Matteo con l'epatite. Oppure β€œRosso!” E non capivi se dalla D'urso c'era Platinette o il gabibbo. Il decoder andava a singhiozzo e un giorno il satellite mi ha inviato questo messaggio β€œHa ragione tua moglie, ricompralo!” CosΓ¬ mi sono deciso.Β 

Siamo andati in uno di questi megastore, il reparto elettronica era immenso, confinava a nord con la Svizzera e a sud col reparto bagni e sanitari.Β 

La prima cosa che mi saltò agli occhi fu che i televisori moderni sono sottilissimi, il mio caro Saba invece no... lui era di quelli larghi, profondi, aveva la silhouette di un cubo di Rubik. Era così grosso che una volta tolto di mezzo, in casa ho fatto la terza camera.

C'erano anche i televisori bombati, quelli avvolgenti e mia moglie se li stava guardando uno ad uno, era come in trance. A un certo punto mi urla β€œOh guarda come Γ¨ avvolgente questo!” β€œAmore, ci credo che Γ¨ avvolgente sei entrata in una cabina-doccia!”

Alla fine optai per un bel televisorone che fra l'altro aveva un'infinità di mega pixels giovani e assatanati che mi avrebbero garantito così tante sfumature di colore da poter distinguere i nei benigni da quelli maligni in faccia a Bruno Vespa!

Arrivati a casa eccoci pronti per montaggio e installazione. Lo accesi e apparve: β€œchoose your country” e lei con il manuale in mano β€œOioi, o cosa vuole? La corrente gliel'abbiamo data, non Γ¨ ancora a posto?! Tanto lo so che non parte, io stasera volevo vedere Castle!” β€œCalmati, inserisco la nazione: Italy. Lo vedi Castle stasera, sΓ¬!”

Seconda schermata: β€œinstallazione A antenna, B satellite” e ancora lei β€œL'antenna ce l'abbiamo ma il satellite? Ce l'avranno dato? Guarda un po' nella scatola, tanto lo so che mi perdo Castle!” β€œSenti hai rotto il castle! Fai una cosa lasciami solo, porta il barboncino al parco che quando sono pronto ti chiamo!” β€œBarboncino? io non ho il barboncino!” β€œCe l'hai sΓ¬, all'inguine ma ce l'hai, vai per piacere!”

In dieci minuti faccio tutto e il televisore funziona perfettamente.

Quella sera guardammo Castle e alla fine le dissi β€œHai visto che bellezza? Sei contenta?” Ma lei, come tutte le donne, era giΓ  passata oltre, si volta e mi fa β€œMa... hai sentito che brutto rumore fa il frigorifero?” 

In quel preciso momento capii che la successiva frontiera della rottura di palle sarebbe stata il frigorifero. Le comprai anche quello e subito dopo, per evitare lavastoviglie, lavatrice o altro mi trasferii in garage insieme al vecchio frigo col suo rumoraccio e al buon Saba col suo megapixel, li riattaccai e mi misi in pace a guardare un bel film con Eddie Murphy ma siccome il megapixel aveva scelto il nero... non vidi un cazzo.